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giovedì 9 gennaio 2014

Fast Animals and Slow Kids - HYBRIS (...a saperlo prima)



Fast Animals and Slow Kids - HYBRIS (2013, Woodworm/ To lose la track)




emocore (in) italiano






Questa non è una recensione. Questo non è un post sul mio blog come gli altri. Questo non è il consueto “Album della settimana”. Questo non è un pensiero o il mio punto di vista  su un album uscito da poco, come tanti ce ne sono stati nell'anno appena terminato, qui e altrove, e come tanti altri spero ancora di scriverne. Questa che leggete è una auto-flagellazione virtuale, una crocifissione in sala mensa di fantozziana memoria, l’abbonamento alle prossime cinque edizioni dei Vattienti di Nocera Terinese, alla qual cosa si riferisce la foto sotto. 



Quest'anno i Fast Animals and Slow Kids hanno dato un seguito al già bello CAVALLI del 2011,  e lo hanno intitolato HYBRIS, e io non l'ho ascoltato (in tempo per la classifica di fine anno), e io non me lo perdonerò così facilmente.



Fino agli ascolti, ormai numerosissimi, di quest'album fantastico, ritenevo QUINTALE dei Bachi da Pietra, l'album italiano dell'anno (guarda caso, un altro album rilasciato dalla Woodworm). Oggi, 9 gennaio 2014, a distanza di ormai un mese dalla piacevolissima tortura della detta classifica, posso serenamente dire che dovrei quantomeno regalare decine di ascolti ad entrambi prima di decidere chi dei due la spunterebbe. 



E non è (solo) una questione tecnica, di estetica della musica, di testi scritti bene, cantati meglio, di immaginario generazionale descritto con commovente trasporto. Mai come questa volta è stata una vera reazione impulsiva, d'istinto, di reazione emo-tiva verso una proposta musicale, essenzialmente emo-core, genere al quale sono storicamente affezionato, in modo quasi sacrale, e che raramente riesco ad accettare fuori dai tempi che furono, neanche a parlarne poi se proposti in italiano.


E invece il treno, in folle corsa, di questi Fast Animals and Slow Kids mi ha regalato una botta dritta nei sensi che mi aiuterà a tenere bene a mente il loro nome per i prossimi giorni, mesi, (speriamo quanti più possibili) anni. L'italiano non è un problema, anzi un valore aggiunto se urlate con intensità sono parole che restano. La musica va fin troppo bene se la lezione emo è rivisita con metodo sempre più ispirato, traccia dopo traccia, sempre in crescendo, fino ad arrivare a quella "Calce" che, adesso come adesso, eleggo brano dell'anno. No, non ho detto brano italiano dell'anno. 
Lunga vita ragazzi. E scusate, ancora.





Tracklist
  1. Un Pasto Al Giorno
  2. Fammi Domande
  3. Combattere Per L'incertezza
  4. Dove Sei
  5. A Cosa Ci Serve
  6. Farse
  7. Maria Antonietta
  8. Troia
  9. Calce
  10. Canzone per un abete, Pt, 2
  11. Treno

1 commento:

  1. assolutamente d'accordo.
    da affezzionato dell'emocore anni 90 mi sono esaltato quando li ho scoperti, non immaginavo che sarebbe mai esistita una band italiana che cantasse in italiano questo genere e con questi risultati. alaska e forse non è la felicità (Album usciti successivamente a questo tuo post) non fanno che confermarlo e regalarci altre perle di emocore nostrano

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